EVOLUZIONE DEL SISTEMA OPERATIVO

  • EVOLUZIONE DEL SISTEMA OPERATIVO

    primi calcolatori (basati sulle valvole e grandi come intere stanze) non disponevano di un vero e proprio sistema operativo. L'utente era anche il programmatore e si usava solamente il linguaggio macchina. I primi software si trovavano su schede di collegamento o schede perforate ed erano essenzialmente assemblatori, compilatori, linker (programmi che combinano più oggetti provenienti dal compilatore per formare un programma eseguibile) e loader
  • Seconda generazione (1955-65)

    A metà degli anni '50 il transistor andò a sostituire le valvole. In questi anni si introdusse la programmazione batch . L'idea era quella di usare delle schede di controllo per gestire la sequenza di programmi che andava eseguita sul calcolatore velocizzando così l'esecuzione. Inoltre si cercava di ridurre i tempi di setup raggruppando i programmi simili tra loro. Il problema principale di questi computer era la lentezza delle operazioni di lettura dalle schede perforate.
  • Terza generazione (1965-80

    Viene introdotta la multiprogrammazione: , con l'introduzione degli hard disk, nacque anche una tecnica chiamata spooling . Si tratta in sostanza di un'evoluzione della tecnica che consisteva nel caricare i programmi dalle schede perforate al nastro magnetico. Negli anni '70 si crearono invece i primi sistemi time-sharing, nati per poter avere molti utenti che lavoravano contemporaneamente sullo stesso computer. Uno dei primi sistemi t fu Unix.
  • Quarta generazione (1980-oggi)

    Uno tra i più diffusi fu il PC IBM. Sempre in quegli anni la Apple introdusse la prima interfaccia grafica .
    Negli ultimi anni sono stati sviluppati anche sistemi operativi di rete e sistemi operativi distribuiti. In entrambi si ha una distribuzione delle elaborazioni su più processori ma, nei secondi l'utente può lavorare come se il computer avesse un unico processore, anche se nella realtà si tratta di un sistema multiprocessore.