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RINASCIMENTO MATURO

  • Period: 1492 to 1550

    IL RINASCIMENTO MATURO (LEONARDO, MICHELANGELO, RAFFAELLO)

    Gli artisti di questo periodo diventano punti di riferimento superando quelli precedenti (mimesis raggiunta e superata). Si rinnova la figura dell'artista che ha un sapere universale. Il periodo dal punto di vista politico e sociale non è fiorente in quanto il rapporto di pace tra le corti italiane si frantuma, destabilizzato dalle miere espansionistiche di Francia (Carlo Vlll) e Spagna (aragonesi). Le città che si affermano maggiormente sono Roma e Venezia (+ Firenze).
  • 1494

    L'ULTIMA CENA DI LEONARDO (1494-98, REFETTORIO DEL CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE, MILANO)

    L'ULTIMA CENA DI LEONARDO (1494-98, REFETTORIO DEL CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE, MILANO)
    L'opera è un dipinto parietale di Leonardo da Vinci (1452-1519). L' uso della tecnica mista su muro causa perdita di colore e danni. E' raffigurato Gesù nel momento esatto in cui annuncia che verrà tradito, e gli apostoli si dividono in gruppi di 3 (rivoluzione dell'iconografia). Scena emotivamente dinamica e affollata, con focus sul volto di Gesù. L'architettura dipinta sembra il continuo di quella reale. Presenza di doppia illuminazione, cura dei dettagli e paesaggio naturalistico sfumato.
  • 1498

    LA PIETA' VATICANA DI MICHELANGELO (1498-99, BASILICA DI SAN PIETRO, ROMA)

    LA PIETA' VATICANA DI MICHELANGELO (1498-99, BASILICA DI SAN PIETRO, ROMA)
    Scultura di Michelangelo Buonarroti(1475-1564), è un unico blocco di marmo di Carrara. Si ispira ai "Vesper bilder". Struttura piramidale, i volti sono idealizzati con emozioni contenute (influsso classico), senza segni di sofferenza terrena, il corpo di Cristo è infatti levigato, è segno della perfezione di Dio. L'immagine è atemporale. Fu criticata perché non si adattava ai canoni delle pietà. Concetto spirituale molto alto (Cristo è allo stesso tempo padre e figlio, Maria è madre e vergine).
  • 1500

    LA PITTURA VENEZIANA DEL 1500 (GIORGIONE, TIZIANO, LOTTO)

    L'arte veneziana è una terza via tra quella di Roma e di Firenze. Venezia nel 1500 era una repubblica marinara proiettata verso culture molto diverse, dati i suoi grandi domini in terra e per mare.
    Fondamentali sono:
    1) La presenza di botteghe tipografiche
    2) La cultura neoplatonica
    3) Il tonalismo, un'attenzione ai colori e alla loro armonia, e sul passaggio tonale da un elemento all'altro. Ricerca sulle tinte (vivaci, accese, spente in base alla luce che contengono).
  • 1501

    IL DAVID DI MICHELANGELO (1501-04, FIRENZE)

    IL DAVID DI MICHELANGELO (1501-04, FIRENZE)
    E' una scultura in marmo di Carrara alta 5 m circa. Rappresenta David prima dello scontro col gigante Golia (non più giovinetto ma uomo maturo, novità iconografica), nel momento di massima concentrazione fisica e psicologica, non vittorioso ma prima dello scontro, con fionda sulla spalla e masso nella mano. Trae ispirazione dal Doriforo, soprattutto per la ponderazione chiastica degli arti. David rappresenta la perfetta incarnazione dell'ideale fisico e morale dell'uomo rinascimentale.
  • 1503

    IL RITRATTO DI MONNA LISA DI LEONARDO(1503-19, LOUVRE, PARIGI)

    IL RITRATTO DI MONNA LISA DI LEONARDO(1503-19, LOUVRE, PARIGI)
    Ritratto privato commissionato nel 1503 da Francesco del Giocondo a Leonardo, per sua moglie Lisa Gherardini. Non la consegnò mai ma continuò a ritoccarla per il resto della vita. Olio su tavola che ritrae l'enigmatica donna in posizione di 3/4. Canoni estetici dell'epoca. Presenza di un paesaggio fantastico irreale con linea dell'orizzonte molto alta. Uso dello sfumato, assenza di confini netti. Leonardo sfuma i contorni degli occhi e della bocca (carattere sfuggente, ambiguità espressiva ecc).
  • 1504

    LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE DI RAFFAELLO (1504, MILANO, PINACOTECA DI BRERA

    LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE DI RAFFAELLO (1504, MILANO, PINACOTECA DI BRERA
    Olio su tavola centinata di Raffaello Sanzio (1483-1520) che raffigura in primo piano Maria e Giuseppe che si uniscono in matrimonio (riprende una tavola di Perugino). Sulla sx ci sono le compagne di Maria mentre a dx i suoi pretendenti. La scena è in una piazza lastricata con tempio a pianta centrale sullo sfondo. Perfetta prospettiva centrale con significato simbolico che collega lo sposalizio con la Chiesa. Le figure si dispongono a semicerchio con movimenti aggraziati naturali e spontanei.
  • 1505

    LA TEMPESTA DI GIORGIONE (1505 CIRCA, GALLERIE DELL'ACCADEMIA, VENEZIA)

    LA TEMPESTA DI GIORGIONE (1505 CIRCA, GALLERIE DELL'ACCADEMIA, VENEZIA)
    Olio su tavola di Giorgione (1477-1510), il suo capolavoro. In 1° piano ci sono 3 personaggi, una donna seduta a dx che allatta un bambino e un soldato a sx con l'asta che la guarda. Ambiente naturale, sullo sfondo ci sono le mura di una città turrita. Il protagonista è il cielo tempestoso carico di nubi scure squarciate al centro da un fulmine. Effetti atmosferici (sfumature blu e verde, tonalismo). Iconografia molto enigmatica e misteriosa (neoplat.). Diverse interpretazioni iconologiche.
  • 1506

    IL TONDO DONI DI MICHELANGELO (1506-07, FIRENZE)

    IL TONDO DONI DI MICHELANGELO (1506-07, FIRENZE)
    Olio su tavola, diametro 120 cm. Il committente fu Agnolo Doni e il soggetto è la Sacra Famiglia con San Giovannino, che in 1° piano formano un gruppo serrato di figure serpentinate concatenate in un sistema di torsioni e che seguono un movimento a spirale (nuovo equilibrio). Poca attenzione al paesaggio, molta attenzione ai nudi sullo sfondo. Disegno molto incisivo, contorni netti, colori molto accesi e vivaci, luce molto forte che crea effetti cangianti. Influsso della cultura classica.
  • 1506

    LA BASILICA DI SAN PIETRO (1506-1626, ROMA)

    LA BASILICA DI SAN PIETRO (1506-1626, ROMA)
    Prima costruzione di Costantino nel 349. Nel 1506 Papa Giulio ll decise di abbatterla e ricostruirla. Primo progetto di Bramante prevedeva una pianta a croce greca iscritta in un quadrato con sopra un'enorme cupola centrale emisferica classicheggiante. Il successore fu Raffaello che si sposta verso una pianta a croce latina. Michelangelo poi torna alla croce greca. Carlo Maverno nel 1600 torna alla croce latina. Facciata in senso orizzontale (ordine gigante). Ultimo intervento piazza di Bernini.
  • 1506

    IL RITRATTO DI AGNOLO DONI E MADDALENA STROZZI DI RAFFAELLO(1506-07, UFFIZI, FIRENZE)

    IL RITRATTO DI AGNOLO DONI E MADDALENA STROZZI DI RAFFAELLO(1506-07, UFFIZI, FIRENZE)
    Le 2 opere sono olio su tavola. Doni era un ricco e importante commerciante di stoffe. Si coglie l'abilità di Raffaello nel cogliere la psicologia dei soggetti (parte dagli studi di Leonardo), che si trovano in posizione di 3/4. Il rango dei personaggi si nota dagli abiti ed ornamenti dettagliati, mentre dal volto emerge la forte personalità dei due (soprattutto l'uomo d'affari forte). Colori molto tenui e chiari + azzurrognolo sfumato sullo sfondo. Luce chiara. Leonardo è il punto di partenza.
  • 1508

    DECORAZIONE VOLTA CAPPELLA SISTINA (1508-12, ROMA)

    DECORAZIONE VOLTA CAPPELLA SISTINA (1508-12, ROMA)
    Fu commissionata a Michelangelo da Papa Giulio ll. Gli affreschi raffigurano le storie prima della venuta di Cristo (Genesi nel rettangolo centrale). L'artista struttura l'intera volta con'un imponente struttura architettonica dipinta detta a quadri riportati composta da 5 coppie di archi ribassati. L'effetto non è molto prospettico, prevede una visione frontale. M. si sofferma sulla figura umana (nudi muscolosi con pose contorte). Colori antinatur. chiari e cangianti, linea di contorno netta.
  • 1508

    LE STANZE PAPALI DI RAFFAELLO (1508-1520, VATICANO, ROMA)

    Nel 1508 Papa Giulio ll affida a Raffaello il progetto di decorare le sue nuove stanze. R. ci lavorò fino alla morte, ma fu aiutato dalla bottega perché ebbe altre committenze ed impegni. Inizierà con un'equipe ma otterrà il lavoro per la sua bravura. Programma iconografico scelto dal Papa stesso. 4 stanze: 1) Stanza della segnatura (orig. biblioteca privata); 2) Stanza di Eliodoro (stanza ufficiale di accoglienza); 3) Stanza dell'incendio di Borgo (camera da pranzo); 4) Stanza di Costantino
  • 1508

    LA SCUOLA DI ATENE DI RAFFAELLO (1508-11, PRIMA STANZA VATICANA, ROMA)

    LA SCUOLA DI ATENE DI RAFFAELLO (1508-11, PRIMA STANZA VATICANA, ROMA)
    Stanza che rappresenta la filosofia. Sfondo classicheggiante dato dall'edifico incompiuto (progetti San Pietro di Bramante). Nel centro della scena ci sono i 2 filosofi + importanti di sempre, Platone ed Aristotele. Composizione apparentemente naturale, ma dietro c'è una fase creativa complessa. I filosofi hanno le sembianze degli artisti del tempo + si ritrae col collaboratore Sodoma (voleva affermare la suprema dignità dell'operare artistico). Luce omogenea. Colori molto chiari.
  • 1511

    IL RITRATTO DI PAPA GIULIO ll DELLA ROVERE DI RAFFAELLO (1511-12, LONDRA, NATIONAL GALLERY)

    IL RITRATTO DI PAPA GIULIO ll DELLA ROVERE DI RAFFAELLO (1511-12, LONDRA, NATIONAL GALLERY)
    Olio su tavola che raffigura il Papa seduto su una sedia camerale in posizione di 3/4. Si nota un interesse per la caratterizzazione psicologica, il Papa è in meditazione con uno sguardo dall'alto in basso, non esprime forza e durezza di carattere, ma è in veste più intima e solitaria, raffigurato come vecchio e stanco. No distacco fisico e psicologico, come se fossimo al suo fianco. Resa mimetica delle superfici molto attenta (es. contrasto tra pieghe leggere della veste ed elementi metallici).
  • 1511

    CACCIATA DI ELIODORO DAL TEMPIO DI GERUSALEMME DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA, ROMA)

    CACCIATA DI ELIODORO DAL TEMPIO DI GERUSALEMME DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA, ROMA)
    Stanza che simboleggia l'aiuto divino. Rappresenta la cacciata di Eliodoro che viene cacciato dal Tempio di Gerusalemme perché ne stava rubando il tesoro. L'intervento divino si materializza con l'angelo e il cavallo. L'episodio è narrato a dx, mentre al centro c'è il sacerdote Ania che invoca l'aiuto divino (fuga di arconi dorati che si susseguono in profondità e in prospettiva). A sx ci sono degli spettatori estranei che assistono alla scena (Papa + dignitari). Scena con due piani temporali.
  • 1511

    LA MESSA DI BOLSENA DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA, ROMA)

    LA MESSA DI BOLSENA DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA, ROMA)
    Narra un episodio in cui durante il momento dell'eucarestia l'ostia inizia a sanguinare (miracolo). Significato simbolico = ribadire la veridicità del dogma dell'eucarestia. La costruzione architettonica asseconda l'architettura della parete. Al centro c'è il prete che dice la messa. A sx, in un piano sottostante, assistono i fedeli. A dx c'è il Papa inginocchiato, i soldati e i dignitari. Convivono 2 piani storici, dx e sx.Sullo sfondo un'architettura classic. che fa intravedere un cielo scuro.
  • 1511

    LA LIBERAZIONE DI SAN PIETRO DAL CARCERE DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA,ROMA)

    LA LIBERAZIONE DI SAN PIETRO DAL CARCERE DI RAFFAELLO (1511-14, SECONDA STANZA VATICANA,ROMA)
    Rappresenta la liberazione di San pietro dal carcere da parte di un angelo. Nella parte centrale oltre la griglia si nota in controluce il santo, l'angelo che lo sveglia e le guardie addormentate. La narrazione dell'episodio continua a dx e termina a sx. Significato simbolico = aiuto divino x coloro che operano x la chiesa. Molti contrasti luministici in questa scena notturna (fiaccole, luce divina dell'angelo, Luna). Luce/tenebre acquista un significato simbolico = Dio ci salva dalle tenebre.
  • 1513

    LA MADONNA DELLA SEGGIOLA DI RAFFAELLO (1513-14, PALAZZO PITTI, FIRENZE)

    LA MADONNA DELLA SEGGIOLA DI RAFFAELLO (1513-14, PALAZZO PITTI, FIRENZE)
    Olio su tavola. Formato tondo, che l'artista sfrutta per innescare un movimento rotatorio a spirale di volti e braccia (vertice nel gomito del bambino). R. sembra voler evocare il movimento materno e dolce del cullare. Composizione dolce e apparentemente spontanea e naturale. La forza di R. è quella di farci sembrare naturale ciò che in realtà proviene da una fase creativa molto profonda. Il nome dell'opera deriva dalla presenza della sedia, dall'atmosfera casalinga e dal soggetto iconografico.
  • 1513

    LA MADONNA SISTINA DI RAFFAELLO (1513-14, GEMALDEGALERIE, DRESDA)

    LA MADONNA SISTINA DI RAFFAELLO (1513-14, GEMALDEGALERIE, DRESDA)
    Olio su tavola che ritrae la Madonna col bambino al centro, San Sisto, Santa Barbara e 2 angeli. Novità iconografiche: scena sacra immersa nelle nuvole (teofania), come una finestra verso il sacro (tende verdi); no staticità, movimento di discesa verso la Terra. Maria scende dal cielo scalza e presenta Gesù come rivelaz. del mistero dell'incarnaz. S. Sisto inginocchiato a sx indica noi del mondo terrestre esclusi. Il sacro irrompe nelle nostre vite. Sfondo indefinito, no regole prospettiche.
  • 1514

    IL RITRATTO DI BALDASSARRE CASTIGLIONE DI RAFFAELLO (1514-15)

    IL RITRATTO DI BALDASSARRE CASTIGLIONE DI RAFFAELLO (1514-15)
    Il ritratto esprime un senso di immediatezza, intimità e colloquio, come se si fosse seduti al fianco di B. (legame di amicizia tra artista e il letterato). Particolare la scelta della gamma cromatica dei colori per raffigurare il personaggio con tonalità fredde (nero, tortora, beige, bianco vs gli occhi azzurri che spiccano), che ne rispecchiano il carattere nobile. Resa materica attenta e dettagliata delle varie superfici (pelliccia, maniche, panno). Sfondo neutro che richiama le tonalità.
  • 1514

    LA STANZA DELL'INCENDIO DI BORGO DI RAFFELLO E BOTTEGA (1514-17, TERZA STANZA VATICANA, ROMA)

    LA STANZA DELL'INCENDIO DI BORGO DI RAFFELLO E BOTTEGA (1514-17, TERZA STANZA VATICANA, ROMA)
    Fu commissionata da Papa Leone X, che volle celebrare le imprese compiute dai Papi omonimi passati. Raffigura Papa Leone lV che con le sue preghiere dalla finestra serliana sullo sfondo spegne l'incendio scoppiato nel quartiere Borgo vicino al Vaticano. Man mano che ci si avvicina al 1° piano la scena si fa sempre + drammatica e concitata. Utilizzando espedienti teatrali R. struttura la scena attraverso dei personaggi di spalle che accompagnano lo sguardo dello spettatore. Stile + teatrale.
  • 1515

    AMOR SACRO E AMOR PROFANO DI TIZIANO (1515, GALLERIA BORGHESE, ROMA)

    AMOR SACRO E AMOR PROFANO DI TIZIANO (1515, GALLERIA BORGHESE, ROMA)
    Olio su tela di Tiziano (1488-1576) x le nozze del committente. Soggetto allegorico e mitologico legato al tema nuziale. Tema = amore, Venere è presentata secondo i 2 tipici aspetti: amore divino e ideale a dx, amore terreno a sx, appoggiate a un sarcofago. Alle loro spalle Cupido fruga all'interno. La venere a dx è quasi nuda (non ha bisogno di nulla), mentre quella a sx è agghindata (si serve di espedienti). Paesaggio moralizzato, a dx ameno, a sx montuoso. Uso del colore tonale atmosferico.
  • Period: 1520 to

    IL MANIERISMO (PONTORMO, PARMIGIANINO, BRONZINO, GIAMBOLOGNA)

    Parte dal 1520 (1527) fino alla fine del secolo. L'Italia vive un periodo di forte instabilità. Il termine maniera era già usato nel 1500 e significava "stile". Gli artisti usano come punto di riferimento e riprendono la "maniera" dei tre "grandi" del Rinascimento Maturo, applicando però varie bizzarie e irregolarità. Forme raffinate, aristocratiche, irreali. Figure allungate, ripresa della posa serpentinata. No prospettiva rigorosa. Fughe ardite che rendono la scena drammatica e affollata.
  • 1525

    LA DEPOSIZIONE DI CRISTO DI PONTORMO (1525-28, CHIESA DI S. FELICITA, FIRENZE)

    LA DEPOSIZIONE DI CRISTO DI PONTORMO (1525-28, CHIESA DI S. FELICITA, FIRENZE)
    Olio su tavola di Jacopo Pontormo (1494-1557), che riprende più il motivo iconografico di Cristo morto. Il riferimento stilistico è Michelangelo. I personaggi si sovrappongono senza un'apparente gerarchia. Scena affollata e composizione instabile, ambientazione annullata e no prospettiva. Le figure hanno pose incerte, poggiano su punte di piedi o piani invisibili, sono innaturalmente allungate e sproporzionate. Andamento a spirale che segue una struttura ovale. Grande movimento e concitazione.
  • 1532

    L'ANNUNCIAZIONE DI LORENZO LOTTO (1532 CA., MUSEO CIVICO VILLA COLLORED MELS, RECANATI)

    L'ANNUNCIAZIONE DI LORENZO LOTTO (1532 CA., MUSEO CIVICO VILLA COLLORED MELS, RECANATI)
    Olio su tela di Lorenzo Lotto (1480-1557). All'arrivo dell'angelo Maria non ha un atteggiamento impaurito e distaccato, ma si rivolge allo spettatore in modo curioso (rivoluzione iconografica). Ci troviamo in una stanzetta contemporanea e ordinata. La scena è descritta con un senso di improvviso (capelli e ali dell'angelo + gatto al centro che balza via). Scena e Maria concrete e terrene. Ricchezza cromatica tonale che ammorbidisce i contorni, sfuma le figure e rende molto materici gli elementi.
  • 1534

    LA MADONNA DAL COLLO LUNGO DI FRANCESCO MAZZOLA DETTO "IL PARMIGIANINO" (1534-40, UFFIZI, FIRENZE)

    LA MADONNA DAL COLLO LUNGO DI FRANCESCO MAZZOLA DETTO "IL PARMIGIANINO" (1534-40, UFFIZI, FIRENZE)
    Olio su tavola di Francesco Mazzola (1503-1540) lasciato incompiuto. Abbandono delle regole proporzionali classiche. Sviluppo molto accentuato in verticale delle figure. Non identificata la natura dei personaggi a sx, prob. angeli, né la colonna e San G. sulla dx. La Madonna altissima e longilinea tiene in grembo Gesù non + neonato (prefigurazione della pietà). Spazio indeterminato, irreale fuga prospettica, fuoriscala dimensionale. Opera molto colta dai significati arcani misteriosi e profondi.
  • 1536

    IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO (1536-41, CAPPELLA SISTINA, ROMA))

    IL GIUDIZIO UNIVERSALE DI MICHELANGELO (1536-41, CAPPELLA SISTINA, ROMA))
    E' l'affresco presente nella parete d'altare della cappella. La composizione è turbinosa e confusionaria, non ordinata. Non ci sono né prospettiva né riferimenti spaziali. Il moto vorticoso ha il fulcro nella figura centrale di Cristo Giudice (+ grande), che con il suo gesto imperioso crea un moto discendente a dx per i dannati e ascensionale a sx per i beati. Attenzione rivolta al corpo umano. Concezione tragica del destino dell'uomo e una diversa idea di bellezza (no iconografia tradizionale).
  • 1538

    LA VENERE DI URBINO DI TIZIANO (1538, UFFIZI, FIRENZE)

    LA VENERE DI URBINO DI TIZIANO (1538, UFFIZI, FIRENZE)
    Olio su tela, capolavoro di T. Il committente fu il Duca di Urbino x le nozze. Tema dell'amore. Lo scopo dell'opera è essere un modello per la giovane sposa, interpretazione molto sensuale di Venere, che è nuda e distesa sul letto disfatto, si copre il pube con una mano e fissa lo spettatore in maniera audace e sfrontata (non idealizzata). Cagnolino = unico elemento simbolico di fedeltà. Ambientazione concreta, tipico palazzo signorile veneziano + cortigiane. Effetto tonale con colori morbidi.
  • 1540

    VENERE E CUPIDO DI AGNOLO BRONZINO (1540-45, NATIONAL GALLERY, LONDRA)

    VENERE E CUPIDO DI AGNOLO BRONZINO (1540-45, NATIONAL GALLERY, LONDRA)
    Olio su tavola di Agnolo Bronzino (1502-1572). Al centro Venere con forme idealizzate abbracciata a Cupido adolescente (senso erotica). In alto a sx c'è l'oblio, a dx il tempo che tentano di coprire la scena con un velo. A sx c'è la gelosia un po' nascosta che urla, e a dx l'inganno, personaggio mostruoso dal volto di bambina. Ripresa delle figure serpentinate. Colori molto freddi, cura dei dettagli. Composizione appiattita, spazio indefinito. Tema di fondo = l'amore terreno è sensuale e fugace.
  • IL RATTO DELLE SABINE DI JEAN DE BOULOGNE DETTO "GIAMBOLOGNA" (1583, PIAZZA DELLA SIGNORIA, FIRENZE)

    IL RATTO DELLE SABINE DI JEAN DE BOULOGNE DETTO "GIAMBOLOGNA" (1583, PIAZZA DELLA SIGNORIA, FIRENZE)
    Statua in marmo, h. 410 cm. Ricerca michelangiolesca sull'anatomia, rielaborazione personale e interpretazione ardita della figura serpentinata. Non c'è un unico punto di vista frontale come in M. ma qui il movimento è concitato e travolgente e costringe lo spettatore a girare intorno all'opera x osservare le molteplici angolazioni. Scena molto violenta ed espressiva, dinamismo vorticoso, c'è un cambio di prospettiva e di funzione dell'opera del tutto nuovo. Anticipa Bernini e il Barocco.