storia della genetica

  • 1866 Le leggi dell'ereditarietà di Mendel

    1866      Le leggi dell'ereditarietà di Mendel
    Mendel, oggi conosciuto come il "padre della genetica moderna", per compiere i suoi esperimenti coltivò e analizzò durante i sette anni di esperimenti circa 28.000 piante di piselli; successivamente impegnò un biennio per elaborare i suoi dati, che portarono a tre generalizzazioni che divennero in seguito famose come Leggi dell'ereditarietà di Mendel.
    1.Legge della dominanza
    2.Legge della segregazione
    3.Legge dell'assortimento indipendente
  • 1869 Miescher scopre una nuova sostanza

    1869 Miescher scopre una nuova sostanza
    Miescher nel tentativo di separare dal nucleo dei globuli bianchi componenti di citoplasma,si imbattè dopo l'estrazione del materiale nucleare in un composto che analizzò,scoprendo che era acido e che conteneva il 14% di N,3% di P e il 2% di S.Chiamò questa sostanza nucleina
  • 1887 August Weismann e la meiosi

    1887 August Weismann e la meiosi
    Egli fu il primo, nel 1887, ad intuire che la meiosi, descritta in quel periodo, fosse una divisione riduzionale, atta cioè a dotare i gameti di metà dei cromosomi, cosicché dalla loro unione si ritorna al numero presente nelle cellule somatiche
  • 1900 La teoria cromosomica dell'ereditarietà

    Nel 1900 Heinrich Boveri e Walter Sutton motivarono la teoria cromosomica dell'ereditarietà. In conclusione dei questi studi egli capì che dal punto di vista morfologico i cromosomi sono “elementi organizzati autonomamente nella cellula” e passano da questa alle cellule figlie e da un individuo alla sua discendenza
  • 1905 e le scoperte sul DNA

     1905 e le scoperte sul DNA
    Levene nel 1905 indentificò i componenti del DNA.Oltre a scoprirne i componenti, Levene formulò alcune ipotesi sulla struttura del DNA che si rivelarono corrette. Egli mise in luce la disposizione dei componenti secondo la sequenza ripetuta fosfato-zucchero-base, unità che chiamò per la prima volta nucleotide, ed ipotizzò che le molecole di DNA non fossero altro che filamenti composti da nucleotidi collegati tra loro attraverso i gruppi fosfato, considerati lo scheletro del DNA stesso.
  • 1928 L'esperimento di Griffith

    1928 L'esperimento di Griffith
    Con questo esperimento propose la presenza di un principio trasformante alla base della trasformazione batterica. Fu uno dei primi esperimenti a suggerire che i batteri erano in grado di trasferire informazioni genetiche attraverso un processo noto come trasformazione Infatti, egli dimostrò che ceppi di Diplococcus pneumoniae o Pneucocco uccisi al calore possono trasformare un ceppo virulento in virulento. Tale esperimento aprì la strada alla determinazione della natura del materiale genetico
  • 1937 Alexander Schrodinger e il cristallo aperiodico

    1937 Alexander Schrodinger e il cristallo aperiodico
    I suoi studi si focalizzarono sul DNA, contribuendo alla definizione della sua struttura. A lui si dovette l'ipotesi del cristallo aperiodio cioè che il materiale genetico doveva essere costituito da una molecola di grandi dimensioni dalla struttura non ripetitiva, sufficientemente stabile da mantenere l'informazione genetica.
  • 1944 Esperimento di Avery,Mac Leod,Mc Carty

    1944 Esperimento di Avery,Mac Leod,Mc Carty
    Avery dimostrò,in un celebre esperimento fatto insieme a McLeod e a Mc Carty,che il DNA era il principio trasformante che il medico inglese Frederick Griffith aveva indentificato nel 1928 come responsabile della conversione di cellule batteriche di Diplococcus Pneumoniae da non virulente in virulente.Tale esperimento diede una prova chiara del fatto che i geni e i cromosomi erano costituiti da DNA.
  • 1946 Le osservazioni di Wilkins sul DNA

    Nel 1946 quando non si sapeva ancora che il DNA fosse il responsabile del codice genetico, Wilkins incominciò ad occuparsi del DNA in quanto era una molecola facilmente isolabile.Solo casualmente osservando al microscopio gel di DNA si accorse che era facile staccarne sottili fibre con un bastoncino di vetro. L’uniformità delle fibre gli fece pensare che il DNA avesse una struttura regolare cristallina o semi cristallina che poteva essere studiata con la diffrazione dei raggi
  • 1952 L’esperimento di A. D. Hershey e M. Chase

    1952 L’esperimento di A. D. Hershey e M. Chase
    L'esperimento di Alfred D. Hershey e Martha Chase prova definitivamente nel 1953 che il materiale genetico è costituito da DNA e non da proteine. In seguito a questi risultati incontrovertibili anche gli scienziati che avevano criticato l'esperimento di Avery, di MacLeod e di McCarty si convincono dell'importantissimo ruolo biologico del DNA
  • 1953 Il primo modello del DNA

     1953   Il primo modello del DNA
    James Watson e Francis Crick presentarono nel 1953, sulla rivista Nature , quello che oggi viene accertato come il primo modello accurato della struttura del DNA, ossia il modello della doppia elica a disegnarne il bozzetto fu la moglie pittrice Odile Speed dello stesso. I dati sperimentali cruciali per lo sviluppo del loro modello provenivano soprattutto da due fonti: i rapporti quantitativi tra le basi azotate e gli studi di diffrazione a raggi X del DNA.